Questo
ridere smosso, mi penalizza
l’analisi, la
sballa;
ti vedevo attraverso un
separé lunare – eri intatto e somigliante, un graffito
digitale:
eri nuca e lobi
straniero in alleanza, eri di gesso, organo staminale
Riprodotto.
Ti
slargavi dentro in soli
bui, mi invadevi –
occupavi
il mio Centro fiato senza
lotta.Sento ali muoversi, se per te ancora esisto: svecchio
il grembo infertile, lo pulisco -
sbianco i cieli al tuo passaggio di raggio d’epidermide.
Ti riposo.